Lunedì, 05 Novembre 2007 05:02

Dichiarazione su recente episodio di violenza a Roma

Scritto da  Gerardo

Da Domenico Pizzuti riceviamo la dichiarazione sul recente episodio di violenza occorso a Roma, da parte di un giovane romeno e ai danni di Giovanna Reggiani.
La dichiarazione esprime una posizione di settori del mondo cattolico non emersa chiaramente.

Nel seguito puoi leggerne il testo.

DICHIARAZIONE DEI PP. ALEX ZANOTELLI, FABRIZIO VALLETTI, DOMENICO PIZZUTI

La brutale aggressione compiuta ai danni di Giovanna Reggiani, massacrata di botte e gettata in un fosso, alla stazione ferroviaria di Tor di Quinto da parte di un giovane romeno, mentre a sua volta una donna Rom parente dell’aggressore ne dava l’allarme, va certo esecrata perché – secondo il richiamo rivolto a Caino per l’assassinio del fratello “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!”– non si può tollerare il massacro di qualsiasi persona umana a prescindere dalla nazionalità. Il rigetto della violenza alle persone non ha certo un colore nazionale, come dimostrano efferati delitti compiuti anche nel nostro paese, e non si devono criminalizzare con indebite generalizzazioni tutti gli appartenenti a gruppi nazionali per le colpe di alcuni. E quindi procedere ad una caccia alle streghe con facili espulsioni e sgomberi indiscriminati di baraccopoli, - evocati da alcuni leaders politici - senza offrire alternative alloggiative anche provvisorie, come più volte ha richiesto il Comitato civico pro Rom di Napoli.
La difesa della sicurezza dei cittadini con efficaci misure deterrenti di carattere universale, non deve soggiacere alla sottile ricerca di un “capro espiatorio” - specialmente da parte dei media che cavalcano sentimenti diffusi di paura ed ostilità - individuato negli ultimi anni nei romeni per episodi criminali compiuti da alcuni, nel contesto di flussi migratori incontrollati nel nostro paese dalla Romania nel corso di questi primi anni del ventunesimo secolo. Certo il fenomeno dei flussi migratori dalla Romania verso l’Italia va governato con opportuni accordi tra paesi anche per garantire condizioni di vivibilità a questi stessi immigrati alla ricerca di migliori condizioni di vita che nel loro paese di partenza.
Insieme alla repressione dei reati vanno adottate più efficaci misure preventive, con la disponibilità di strutture di accoglienza, di opportunità abitative, lavorative, sanitarie, scolastiche, ecc., cioè con il riconoscimento dei diritti dei cittadini comunitari e dei corrispettivi doveri. In materia di alloggio per le popolazioni Rom, il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ed il rappresentante dell’ufficio ONU per la politica dell’alloggio recentemente hanno chiesto che i governi europei <>.
Dai nostri contatti con gli abitanti romeni di vari campi abusivi o edifici fatiscenti, senza elementari servizi igienico-sanitari dove vivono ammassati famiglie con numerose donne e bambini, in Napoli e provincia possiamo testimoniare come le precarie e pesanti condizioni alloggiative sono vissute come una triste necessità per la riproduzione della vita specialmente di donne e bambini per mancanza di risorse, iniziative personali ed opportunità concrete del contesto nazionale a differenza di quelle offerte da altri paesi europei.
Queste condizioni sono dei non-luoghi che gridano al cospetto di Dio, sono brutture che Napoli città della bellezza non può tollerare voltando la faccia dall’altra parte, approntando idonee misure da parte dell’Amministrazione comunale, ma soprattutto disposizioni di accoglienza amichevole e fattiva da parte delle popolazioni che le comunità cristiane sul territorio dovrebbero favorire concretamente.

Napoli, Festa di Ognissanti 2007
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